La malattia
La rosolia è una malattia infettiva contagiosa causata da un virus, il Rubivirus,. Nell’età infantile ha di solito un andamento benigno e un decorso rapido.
La rosolia si trasmette da individuo infetto a persona sana suscettibile attraverso le goccioline che emesse con la tosse, gli starnuti o semplicemente parlando. Il virus è in grado di passare attraverso la placenta quindi una donna suscettibile che contrae la rosolia durante la gravidanza può trasmettere l’infezione all’embrione o al feto.
Le persone infette possono trasmettere la malattia alle persone sane suscettibili nel periodo che va dalla settimana prima ai 4 giorni successivi la comparsa dell’esantema. Se ad essere colpito è un neonato che ha contratto l’infezione durante la gravidanza, questo può trasmettere il virus per diversi mesi.
Sintomi e complicanze
l periodo di incubazione della malattia dura circa 16-18 giorni. I sintomi sono spesso lievi e fino al 50% delle infezioni sono inapparenti. Nei bambini, l’esantema è di solito la prima manifestazione della malattia e raramente è preceduto da altri sintomi. Nei ragazzi e negli adulti, di solito l’esantema è preceduto da 1-5 giorni di febbricola, malessere, linfoadenopatia e sintomi delle alte vie respiratorie.
Successivamente cominciano ad evidenziarsi delle piccole macchie rosa o rosso pallido, inizialmente dietro le orecchie in seguito sul viso e sul collo per poi diffondersi a tutto il resto del corpo. Tale eruzione cutanea, sotto forma di esantema, scompare nel giro di due o tre giorni.
Un bagno o una doccia caldi rendono più evidente l’esantema, che non compare affatto in circa il 40% dei casi, mentre nel 20-25% dei casi compaiono soltanto la febbre e la tumefazione dei linfonodi. La rosolia, quindi, si manifesta in modo conclamato soltanto nel 50% circa dei casi.
Le complicanze della rosolia non sono comuni, ma si verificano più spesso negli adulti che nei bambini.
Le complicanze possono essere: dolori articolari, trombocitopenia (riduzione delle piastrine nel sangue) ed encefalite (infezione del cervello). Si può inoltre avere artrite temporanea, particolarmente negli adolescenti e negli adulti.
Se la rosolia viene contratta da una donna durante la gravidanza, tutti gli organi ed i tessuti fetali sono coinvolti e gli effetti sul prodotto del concepimento possono essere molto gravi: aborto spontaneo; morte intrauterina del feto; malformazioni e lesioni di tipo infiammatorio, principalmente a carico del sistema nervoso, dell’apparato cardiocircolatorio, degli organi di senso, con ritardato sviluppo fisico e psichico (Sindrome da rosolia congenita).
Il rischio di avere gravi malformazioni nel feto quando la rosolia viene contratta in gravidanza è massimo nel primo trimestre (85% nelle prime 8 settimane, 52% dalla nona alla dodicesima settimana di gestazione), mentre le infezioni contratte dopo la ventesima settimana raramente provocano malformazioni congenite.
Le donne che intendano intraprendere una gravidanza, non vaccinate o non immuni in seguito alla malattia, dovrebbero sottoporsi, prima del concepimento, ad una ricerca degli anticorpi antirosolia ed eventualmente alla vaccinazione (il test è offerto gratuitamente per legge per la tutela della maternità).
Vaccino
Il vaccino contro la Rosolia è contenuto nel vaccino combinato Morbillo- Parotite-Rosolia (MPR) e Morbillo- Parotite- Rosolia- Varicella (MPRV)