LA MALATTIA
La poliomielite è una grave malattia infettiva e contagiosa, causata da virus che colpiscono il sistema nervoso. L’infezione solitamente non dà sintomi specifici, in alcuni casi però può provocare una paralisi irreversibile degli arti e a volte anche la morte. La malattia è ancora presente in alcune zone del mondo con scarse condizioni d’igiene e disponibilità di acqua: la vaccinazione sta contribuendo alla sua eradicazione.
TRASMISSIONE
Il virus si trasmette per via fecale-orale, con le feci che possono contaminare gli alimenti, l’acqua potabile o le mani.
IMPATTO SULLA POPOLAZIONE
L’ultimo caso è stato notificato in Italia nel 1982, ma la malattia è ancora presente in Afghanistan, Nigeria e Pakistan; attualmente ci sono focolai epidemici anche in altri Paesi come Guinea, Repubblica Democratica del Laos e Madagascar.
Letalità: una percentuale compresa tra il 5% e il 10% dei bambini muore per paralisi della muscolatura respiratoria, mentre negli adulti la percentuale sale al 15-30%.
SINTOMI E COMPLICANZE
Febbre, mal di testa, nausea, vomito e faringite. Nel 3% dei casi il virus causa una meningite non paralitica asettica. Solo nell’1% delle persone infettate si assiste allo sviluppo della poliomielite paralitica: il virus invade il sistema nervoso portando a debolezza muscolare e paralisi flaccida acuta che in 1 caso su 200 è irreversibile. Nei casi più severi si può avere anche insufficienza respiratoria.
Caratteristiche particolari: la sindrome post-polio (PPS) è una condizione che può colpire i soggetti portatori di esiti di poliomielite decenni dopo l’infezione iniziale. Essa è caratterizzata da debolezza muscolare, affaticamento (mentale e fisico) e dolore da deterioramento articolare, che esordisce da 15 a 40 anni dopo l’infezione iniziale. La PPS colpisce circa il 25-40% dei sopravvissuti alla polio.
Vaccini disponibili: