Vaccino anti Morbillo Parotite Rosolia Varicella/MPR/ Varicella

Attualmente la vaccinazione  viene eseguita somministrando i vaccini, a virus vivo attenuato, in associazione.

Conferisce elevata protezione per il morbillo e la rosolia in più del 90% dei soggetti vaccinati; la protezione raggiunta nei confronti della parotite è più bassa.

Viene somministrato per via sottocutanea  in due dosi a distanza minima di un mese.

La vaccinazione, per queste patologie, rappresenta l’unico strumento efficace di protezione sia nei confronti del singolo individuo sia nei confronti dell’intera comunità.

Il vaccino esiste anche in formulazioni separate: MPR (morbillo- parotite- rosolia) e Varicella.

Il vaccino può essere co-somministrato con altri vaccini in coerenza col Piano Nazionale Vaccini e

le evidenze scientifiche.

 CONTROINDICAZIONI:

 reazione allergica grave (anafilassi) ad una precedente dose di vaccino o ad un suo componente

  • grave compromissione del sistema immunitario, come immunodepressione da farmaci, immunodeficienza congenita o acquisita, recente trapianto di organi
  • somministrazione recente di prodotti derivati dal sangue (trasfusioni)
  • storia di trombocitopenia o porpora trombocitopenica

E’ opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di stati acute febbrili o disturbi generali giudicati importanti dal medico.

 La vaccinazione non deve essere somministrata in gravidanza ed è consigliato evitare la gravidanza per il primo mese successivo alla vaccinazione.

EFFETTI COLLATERALI:

Gli effetti collaterali sono rari; entro 24-48 ore può comparire dolore, rossore e gonfiore nella sede di inoculazione . Dai 5 fino ai 12 giorni dopo la somministrazione possono verificarsi esantema modesto, febbre, ingrossamento dei linfonodi, dolore articolare.

Come per tutti i vaccini, non è possibile escludere l’eventualità di reazioni allergiche anche gravi come lo shock anafilattico.

La vaccinazione è offerta gratuitamente a:

  • tutti i nuovi nati;
  • adulti suscettibili, con particolare attenzione alle donne in età fertile (ma non già in gravidanza);
  • soggetti con condizioni di rischio e a coloro che convivono con persone affette da malattie che deprimono il sistema immunitario.