Nati per leggere

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Ore 10.30 di giovedì mattina, consultorio di via Brivio (ASST Niguarda) a Milano. L’appuntamento è sentito e richiama tante mamme con il loro pargoletto al seguito, tutti piccolissimi nella fascia 0-1 anno.
Ad aprire loro la porta (e con un ruolo fattivo nel progetto) ci sono l’infermiera pediatrica, l’ostetrica e la psicologa del consultorio (ma nella struttura lavorano anche assistenti sociali, ginecologi e pediatri).
In men che non si dica il corridoio diventa un parcheggio per carrozzine, è una lunga fila, saranno almeno una dozzina.

All’interno della sala sul grande tappeto rosso, “morbidoso”, è tutto pronto per il primo incontro dedicato alla lettura genitore-bambino. E’ il “calcio d’inizio” dell’iniziativa Nati per Leggere, sviluppato assieme all’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino.

Il progetto è portato avanti su tutto il territorio nazionale per stimolare un’attività così importante come la lettura nella fascia d’età 0-6 anni. Qui nel consultorio di via Brivio (che ha aderito all’iniziativa insieme a due altri consultori di Niguarda, quello di via Cherasco e di via Val di Bondo) si è deciso di aprire le porte a mamme e bambini nei primi mesi di vita, con la partecipazione di bibliotecari che possano fare da “chioccia” in questa attività.

Ma perché è importante leggere al proprio bambino?
Tra le varie attività utili per il suo sviluppo, i pediatri indicano che la lettura insieme durante i primi 3 anni di vita è una delle cose più importanti che i genitori possono fare per preparare il bambino all’apprendimento– indica la Responsabile dei Consultori Familiari Integrati di Niguarda-. Un bambino esposto a letture quotidiane acquisirà

un vocabolario più ricco, avrà più immaginazione, si esprimerà meglio e sarà più curioso”.

Ciò gli cconsentirà una minore fatica nella concentrazione e un maggior piacere nell’affrontare la lettura e la scrittura per lo svolgimento dei compiti didattici futuri. Gli studi scientifici degli ultimi anni lo confermano, ci sono rendimenti scolastici migliori per chi ha fatto il “battesimo del libro” fin dalla più tenera età.
C’è poi la relazione adulto-bambino che trae un immenso beneficio da questo momento dedicato.

Puntuali, arrivano anche loro, le bibliotecarie, Emma e Myriam con il loro carico di libri colorati sottobraccio, “La caccia dell’orso”, “Coccole e Filastrocche”, “Buonanotte a tutti”, sono solo alcuni dei babybest-seller proposti come esempi.

“Non c’è un libro universale per tutti- spiegano-. Certo, l’identikit base risponde ad un libro con tante figure. Uno dei più utilizzati è composto da tante foto del volto di bambini che esprimono diverse emozioni. Il piccolo solo guardandole

e con la voce guida del genitore, che legge i testi, impara fin da subito a distinguere tra le diverse espressioni. A sua volta, inoltre, imita le differenti espressioni ed apprende per emulazione”.

Altro consiglio d’oro è dedicare del tempo alla lettura e solo a questa attività.
“Sembra una banalità, ma non lo è- specificano le bibliotecarie-. Soprattutto con i ritmi frenetici della nostra vita. Si pensa di leggere un libro al bambino mentre si fa altro, ma la lettura non può essere un ritaglio e va portata avanti con continuità, solo così è davvero efficace. Può essere il rito della buonanotte, o quello che anticipa il riposo pomeridiano, i momenti non mancano è solo una questione di costanza”.

Assistere alla seduta è unico, il vociare dei piccoli è continuo, ma quando la voce di Myriam ed Emma si sofferma sui suoni onomatopeici delle filastrocche di colpo i bambini si ammutoliscono e rapiti seguono la trama. “”.

Tutto serve per appassionarli alla lettura fin da piccolissimi.

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